Tour Liberty

È nella decorazione di molte case e palazzi di Vittoria dell’800 che possiamo riconoscere componenti artistiche legate all’arte tardo barocca e rococò, tradizione artistica forte a morire almeno a livello artigianale nell’area ragusana.

Alla suddetta tradizione si unirà, in maniera equilibrata e brillante, il Liberty vittoriese, che trovando il suo spazio espressivo, ha dato origine ad opere di interessante ed incisiva espressività, caratterizzata dalla flessuosità dei prospetti, dalla linea sinuosa e dinamica e dall’estroso decorativismo.

Artefici sono stati artisti provenienti da diverse città e i nostri mastri-maestri locali che hanno progettato equilibrate ed estrose costruzioni architettoniche, che hanno scolpito in pietra, modellato in cemento e decorato interni ed esterni, ideando e realizzando anche mobili, inferriate e oggetti di arredo.

A Vittoria il liberty ha risentito sia dell’influsso del Basile (architetto del Liberty Palermitano), che del liberty cosiddetto minore, popolare ma di singolare dignità espressiva, alla cui diffusione concorsero vari artisti siciliani fra cui Fragapane di Caltagirone, architetto, autore della nostra Villa comunale, il pittore palermitano Gregorietti, Fichera, Lanzerotti, Malerba e Abate.

La committenza a Vittoria proviene sia da una ricca e nuova borghesia evoluta che da famiglie del ceto medio, da artigiani e agricoltori benestanti, arricchiti dagli introiti che la produzione della viticoltura offriva garantendo loro una significativa crescita economica e una posizione sociale.

Molti artigiani- artisti provenivano da valide scuole artigiane che operavano nel territorio e istruivano all’ebanisteria, all’intarsio, alle varie decorazioni.

Il rilievo architettonico eseguito in alcuni prospetti di case e palazzi liberty vittoriesi ha messo in luce l’applicazione, in fase progettuale e realizzativa, del sistema geometrico  relativo al ribaltamento della diagonale del quadrato, al fine di ottenere un perfetto proporzionamento tra le diverse parti dell’edificio.[1]

Fra le strutture architettoniche di particolare rilievo per lo stile liberty possiamo segnalare:

Carfì-Banca Credem (1923, via R. Cancellieri n. 71);

Garrasi ex albergo Italia via R. Cancellieri 32;

Melodia-Piazzese-Busacca (1913, via Matteotti n. 253);

Battaglia-Mangione (1913, via Matteotti n. 210) con decorazioni interne di Vito Melodia;

Marangio-Terranova (1927-30, via Rattazzi n. 55);

Scifo (1925-33, via P.pe Umberto n. 3) con decorazioni interne di Antonino Cannì;

Samperisi-Amodei (1918-20, via C. Alberto n. 243);

Ciancio-Fontana (1926-30, via C. Alberto n. 124);

Porcelli Criscione Cucuzzella via C. Alberto;

Bertone Calì  via Calatafimi 22;

Battaglia-Garrasi ex Hotel Firenze (1900-10, via Garibaldi n. 84); Fulco-Ceci Cerruto (1924-25, via Garibaldi n. 178);

Cassibba-Barrano (1925, via Dei Mille n. 167);

Palazzo Scrofani Contarella Palmeri di Villalba via Bari 71;

Spinella-Sannino (1931, via Magenta n. 83);

Azzara- Pinturo (1930, via Gaeta n. 156);

Palazzo Ciani La Grua via Gaeta 71;

Giudice-Campo (1925-30, via Cavour n. 264);

Trombatore-Lo Monaco (1924-25, via Cavour n. 339);

Lo Monaco (1930, via Cavour, 340);

Palazzo Mazza Iacono via Cavour 109;

Traina ex Teatro-Cinema Garibaldi (1920-33, via Cavour n. 120);

Pancari, oggi Rizza (1913, dell’architetto Sada, via Bixio n. 31);

Palazzo Iacono (1895), sede del Comune di Vittoria, via Bixio 34;

Palazzo Ricca via N. Bixio 13;

Di Vita-Lo Monaco Miccoli (1925, via Cacciatori delle Alpi n. 99);

Palazzo Jacono Maltese Schifano Barone Tonghi, via San Martino 45;

Delle decorazioni liberty estrose e raffinate si trovano nei seguenti palazzi: Jacono- Rio-Aurispa (Vito Melodia); Porcelli-Cucuzzella (A. Abate e Vito Melodia); Di Caro-D’Izzia- Caudullo (Alessandro Abate); Scrofani-Contarella (G. Santocono); Giudice-Gucciardello- Azzaro (Vito Melodia), nella cui abitazione esiste anche un pavimento intarsiato in pece e pietra locale di straordinario interesse artistico; Mandarà (Vito Melodia); Fichera-Lo Monaco (Di Rosa); Disca-Traina-Ragona (Corrado Malfa); Marangio-Di Quattro (Vito Melodia); Lucchesi-CGIL (Vito Melodia); Calì-Calì (Vito Melodia); Re (Vito Melodia); Maltese-Occhipinti (Vito Melodia); Lucchesi-Baglieri (Vito Melodia); Traina (Vito Melodia e Salvatore Pirrone); Busacca- Mangione (Corrado Malfa); Mauceri-Gallenti (Vito Melodia); Longobardo-Mangione (Vito Melodia e Giovanni Morganti); Frasca-Gallotta (Vito Melodia).

Le informazioni su questa breve guida sono state redatte da: Leda Pace. Laureata in archeologia, ha fatto degli stage presso il Museo Archeologico di Gela. E’ anche accompagnatrice turistica. Specializzanda nel linguaggio dei segni. Ha ottima conoscenza della gastronomia dell’antica Grecia.

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[1] Alfredo Campo, Vittoria 2005, pp 26 e ss.

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